RASSEGNA STAMPA

La Repubblica - I diritti e le ferite che si rimarginano

Genova, 11 luglio 2008

I diritti e le ferite che si rimarginano
NANDO DALLA CHIESA

Genova capitale dei diritti umani e civili. Genova che converte le sue ferite in progetto di impegno, in identità più alta. Che non si chiude nelle commemorazioni del suo passato recente, ma guarda a ciò che accade nel mondo e si fa interprete di una domanda crescente di diritti. Non accade sempre. Anzi, non accade quasi mai. Normalmente sono le persone a sublimare il proprio dolore. Donne e uomini che hanno subito una violenza o un´ingiustizia e che poi dedicano la loro vita alla ricerca di quella che appare loro la giustizia più alta, la giustizia che non si trova nei tribunali.

Non solo G8: ospiti illustri e un´intesa con i musulmani
Genova capitale dei diritti
Dibattiti, libri, manifestazioni, dal tema degli immigrati a quello del lavoro nero
Un protocollo tra Vincenzi e la comunità araba per trovare un luogo di preghiera in città
Tra gli invitati Giancarlo Caselli, Rosy Bindi e Kerry Kennedy. Ci sarà anche Manu Chao
DONATELLA ALFONSO

Genova si richiama alle notti cupe del G8 e ai diritti fondamentali negati per ridare voce e cittadinanza a tutti, i più deboli in particolare; e riallaccia un discorso sui rapporti con il mondo islamico, aprendo la strada - prima città in Italia - ad un protocollo d´intesa che verrà firmato con la comunità musulmana, il 16 luglio a Tursi. «Non si tratta di dire dove verrà costruita la moschea - chiarisce la Vincenzi, che firmerà il protocollo con Hussein Salah, presidente dell´associazione di integrazione culturale - ma si avvierà un nuovo tavolo di discussione, in cui sia chiaro cosa si dà e cosa si prende. E in un´ottica di responsabilità reciproca che verrà impostata diversamente da com´è avvenuto finora». Un tavolo comune per studiare dove meglio realizzare il centro islamico; dall´altra parte, impegni precisi ad un rifiuto totale di odi e violenze, a fronte del rispetto dei diritti delle persone, delle donne e delle consuetudini della città e della cultura occidentale. Anche questo sta in Genova città dei diritti, dieci giorni di eventi (16-26 luglio), promossi dal Comune. L´idea, spiegano Marta Vincenzi e Nando Dalla Chiesa, superconsulente, oltre che per l´immagine e la promozione della città, anche per diritti e cittadinanza, è quella di voler riaffermare diritti antichi che si speravano acquisiti e che invece diventano drammaticamente attuali: la schiavitù, la tratta degli esseri umani. Il diritto a cibarsi, a lavorare. Ad avere leggi indiscutibili (con la lectio magistralis di Gherardo Colombo per celebrare i 60 anni della Costituzione, il 17 luglio in Sala Rossa). Il diritto alla fede «a pregare il dio che ognuno si sceglie» come spiega Dalla Chiesa; oltre all´intesa con i musulmani, a sfidarsi sul senso di responsabilità saranno un cattolico come don Luigi Ciotti e un laico come Giunio Luzzatto (25 luglio, 18.30 a Palazzo rosso). Le mani sul manifesto riecheggiano l´arcobaleno della bandiera della pace e il diritto a scelte diverse. Ma anche le impronte che qualcuno insiste a voler prendere ai bambini rom, e quelle mani alzate dei manifestanti contro il G8, nel luglio di sette anni fa, il cui ricordo è il fil rouge della settimana, pur senza sovrapporsi a quelle organizzate da altri soggetti. Però c´è uno Stato di diritto da riaffermare, c´è quell´habeas corpus violato alla Diaz e a Bolzaneto, sottolinea Dalla Chiesa, ed è giusto che da qui si riparta. Non a caso Vincenzi incontrerà il 20 luglio a Tursi le parti civili nel processo per le violenze di Bolzaneto; ma nessuno di loro, si chiarisce, dev´essere tra gli accusati di violenze. E il 21 luglio alla sala Diana-Teatro Garage si presenta il libro "Dossier Genova G8" di Gloria Bardi e Gabriele Gamberini; il 22 luglio a Palazzo rosso un altro libro, "Inferno
Bolzaneto" di Mario Portanova. Sabato 26 luglio, infine, sarà il giorno dei Diritti Umani. Con un incontro per lanciare la campagna di sensibilizzazione verso il 60° anniversario della dichiarazione universale dei diritti dell´uomo, a cui parteciperà tra gli altri anche Manu Chao, ospite del Goa Boa Festival. «Sia chiaro, è il festival che l´ha invitato - precisa Dalla Chiesa - ma la sua presenza a Genova va vista proprio nell´arco delle manifestazioni per i diritti umani, Ed è per questo che la sua presenza è importante per tutti noi». Nel programma c´è spazio per il ricordo di Paolo Borsellino (il 19 luglio, concerto nell´atrio di Tursi e interventi di Anna Canepa, Giancarlo Caselli, Francesco Forgione) e per festeggiare e ringraziare don Andrea Gallo per i suoi tanti anni di attività svolta in favore degli ultimi (il 17 luglio alle 11.30, sempre a Tursi). E poi, i deboli: a partire dal primo incontro, quello con la vicepresidente della Camera Rosy Bindi, la mattina del 16 luglio; nella stessa giornata, un fuori programma prevede l´arrivo a Tursi di Kerry Kennedy, l´ultima figlia di Bob, attivista dei diritti umani, per avviare una serie di manifestazioni di sensibilizzazione. Così il 23 luglio ci sarà la proiezione di quello che Nando Dalla Chiesa chiama "un pugno nello stomaco", il filmato Piccolo fratello girato da Fabio Ilacqua e Roberto Pelitti negli slums di Nairobi; a commentarlo, oltre a Fernanda Contri e Fabio Ilacqua, un rappresentante dell´associazione Amani che opera in questi luoghi di diritti negati. E deboli sono coloro che lavorano come schiavi, come spiega il libro "Morte a 3 euro" di Paolo Berizzi, che sarà presentato il 24 luglio.